Visita Proctologica
Che cos’è?
La visita proctologica è una visita medica che viene eseguita da un Medico specialista nello studio e nella cura delle patologie che interessano il retto e l’ano.
A cosa serve?
La visita proctologica, in associazione ad uno o più esami strumentali, è la misura più appropriata da intraprendere in presenza di sintomi ano-rettali (dolore, sanguinamento, prurito, comparsa di tumefazioni, secrezioni ed alterazioni dell’alvo) al fine di porre diagnosi di patologia emorroidaria, ragadi, fistole, prolasso rettale ed altre patologie proctologiche.
Come si svolge?
Il Medico, nella fase anamnestica iniziale, raccoglie il maggior numero di informazioni possibili sulla storia clinica e familiare del paziente, sullo stile di vita e le abitudini, orientandosi sulla base dei sintomi riferiti.
A questa prima fase segue un esame obiettivo proctologico, con l’ispezione, da parte dello Specialista Proctologo, della parte esterna e interna dell’ano: per l’esecuzione dell’esplorazione rettale il paziente viene invitato a sdraiarsi sul fianco sinistro con le ginocchia avvicinate al petto (posizione di Sims): l’introduzione del dito del Medico, ovviamente protetto da un guanto e lubrificato, non provoca alcun dolore se non al massimo un fastidio che, se comunicato dal paziente, può comportare la sospensione dell’esame.
La visita prosegue poi con l’esecuzione dell’anoscopia, esame rapido ed indolore che consente di visualizzare la mucosa ano-rettale attraverso l’introduzione nel canale anale dell’anoscopio, strumento endoscopico lungo circa 7-8 centimetri e del diametro pari all’incirca a quello del dito indice: questo esame diagnostico, che si esegue previa applicazione di un lubrificante con effetto anestetico per ridurre l’eventuale fastidio, serve al Medico ad evidenziare la presenza di eventuali patologie anorettali come le emorroidi, le ragadi anali e altre patologie che provochino il sanguinamento rettale, compreso il cancro del retto inferiore e dell’ano.
Quanto dura?
La visita proctologica dura circa 30 minuti.
Norme di preparazione
La visita proctologica non richiede generalmente alcuna preparazione specifica, non è necessario né il digiuno, né la sospensione dei farmaci regolarmente assunti: in alcuni casi il Medico potrebbe richiedere al paziente di eseguire un clistere evacuativo 2-3 ore prima della visita per agevolare l’anoscopia.
Ecografia endoanale ed endorettale
Che cos’è?
L’ecografia endoanale ed endorettale è un’indagine strumentale valida ed affidabile per la valutazione dei pazienti con patologia anorettale benigna, e per la stadiazione e il follow-up dei pazienti con patologia anorettale maligna.
A cosa serve?
Viene impiegata per l’approfondimento diagnostico dell’incontinenza fecale (esame gold standard), del dolore anale, della patologia infiammatoria del canale anale (ascesso), delle fistole perianali, dell’ulcera rettale, della patologia neoplastica benigna e maligna del canale anale (diagnosi e follow-up postoperatorio), nonché per lo studio ecografico del pavimento pelvico nelle patologie da prolasso retto-anale.
La spiccata utilità diagnostica dell’ecografia endoanale ed endorettale nella proctologia oncologica è confermata da numerose evidenze disponibili nella letteratura scientifica internazionale, con diversi studi che testimoniano come, nelle neoplasie del retto, lo studio ecografico endorettale oltre a permettere di definire le caratteristiche morfologiche ed i rapporti anatomici della lesione primaria può eventualmente anche consentire di valutare la presenza di linfonodi reattivi nel tessuto perirettale e nel mesoretto; anche nelle neoplasie del canale anale l’ecografia endoanale riveste un ruolo fondamentale sia per la diagnosi che per la stadiazione delle lesioni.
Come si svolge?
Per eseguire l’esame, il paziente viene invitato a posizionarsi sul lettino disteso sul fianco sinistro: dopo la visita, con l’esplorazione rettale che precede sempre l’introduzione della sonda sia per la valutazione obiettiva della patologia da approfondire che per comprendere la tollerabilità del paziente all’esame (la sonda ha lo stesso diametro del dito indice), viene inserita la sonda ecografica, montata con un copri-sonda riempito di acqua al fine di facilitare l’adesione alle pareti rettali e migliorare il passaggio degli ultrasuoni; in caso di fistole perianali il Medico potrebbe iniettare attraverso una cannula dell’acqua ossigenata, da utilizzare come “mezzo di contrasto” per poterne meglio definire il percorso: si tratta di una manovra ben tollerata, seppur accompagnata da un temporaneo bruciore locale.
Quanto dura?
L’ecografia endoanale dura circa 30 minuti.
Ha controindicazioni?
Non esistono particolari controindicazioni all’esecuzione dell’esame, ad eccezione della recente esecuzione di interventi chirurgici locali.
Norme di preparazione
Eseguire un clistere da 200 ml 2 ore prima dell’esame.
Ecografia transperineale
Che cos’è?
L’ecografia transperineale, specie nella donna, rappresenta il normale completamento diagnostico all’ecografia endoanale/endorettale e a quella ginecologica pelvica.
A cosa serve?
L’ecografia transperineale è utile per lo studio delle patologie del pavimento pelvico come l’incontinenza uro-fecale e i prolassi come il rettocele, l’enterocele, l’isterocele, il colpocele ed il cistocele.
Come si svolge?
La sonda ecografica viene appoggiata nella porzione di perineo compreso tra fornice vaginale posteriore e canale anale, ottenendo scansioni volumetriche in fase statica e dinamica.
Quanto dura?
L’ecografia transperineale dura all’incirca 20-30 minuti.
Manometria anorettale
Che cos’è?
La manometria anorettale è lo studio strumentale delle pressioni e dei volumi vigenti all’interno del canale anale e del retto.
A cosa serve?
La manometria anorettale fornisce al Medico informazioni su parametri come la contrazione degli sfinteri anali interno ed esterno, la sensibilità rettale ed il riflesso retto-anale inibitorio, motivo per cui è un test diagnostico a cui si ricorre soprattutto per i disturbi della defecazione, stipsi ed incontinenza fecale su tutti.
Come si svolge?
Per eseguire l’esame il paziente viene invitato a posizionarsi sul lettino disteso sul fianco sinistro: dopo l’esplorazione rettale, il Medico inserirà il catetere nel canale anale per alcuni centimetri e, una volta in posizione, insufflerà aria nel palloncino posto sulla punta del catetere per simulare un volume di bolo fecale, così da analizzare le risposte del retto e dell’ano a tale stimolo.
Una buona compliance da parte del paziente, a cui verrà chiesto di collaborare contraendo i muscoli dell’ano con lo scopo di espellere il cateterino, è fondamentale per la riuscita dell’esame.
Quanto dura?
L’esame ha una durata di circa 15 minuti.
Ha controindicazioni?
Non esistono particolari controindicazioni all’esecuzione dell’esame, ad eccezione della recente esecuzione di interventi chirurgici locali
Norme di preparazione
Eseguire un clistere da 200 ml 2 ore prima dell’esame.
Legatura emorroidi
Che cos’è?
Presso gli ambulatori di Proctologia del Centro Medico Polispecialistico CSL è possibile effettuare la legatura elastica delle emorroidi, un intervento ambulatoriale molto semplice che viene effettuato senza anestesia utilizzando l’anoscopio ed un legatore ad aspirazione.
Le emorroidi sono un disturbo comune, tanto che si stima che circa la metà delle persone con più di 50 anni di età ha avuto, in maniera più o meno acuta, un problema di emorroidi: quando i cuscinetti emorroidari posti al di sotto della mucosa anale si gonfiano, le emorroidi normalmente presenti in tutti gli individui diventano patologiche, cioè “Malattia Emorroidaria”, causando sintomi quali sanguinamento, prolasso muco-emorroidario e dolore anale.
Come si svolge?
Per eseguire l’esame, il paziente viene invitato a posizionarsi sul lettino disteso sul fianco sinistro: dopo l’esplorazione rettale, il Medico inserirà l’anoscopio delicatamente nel canale anale, farà passare il Legatore nell’anoscopio, ed andrà ad esercitare una aspirazione/presa dell’emorroide che valuti essere la probabile fonte del sanguinamento; agendo sul grilletto del Legatore andrà dunque ad apporre l’elastico, singolo o duplice, alla base dell’emorroide ed estrarrà lo strumento, apponendo un morbido tampone di spugna nel canale anale.
Anoscopia ad Alta Risoluzione (HRA)
L’anoscopia ad alta risoluzione (o HRA, High Resolution Anoscopy) è una metodica per la diagnostica avanzata delle patologie ano-rettali che unisce una visione magnificata dell’area studiata e una gestione ottimale delle immagini e della refertazione, e rappresenta inoltre l’unica tecnica diagnostica riconosciuta in tutto il mondo per la diagnosi precoce di forme di carcinoma anale squamocellulare e di forme ancora benigne che si potrebbero trasformare in carcinoma. In quest’ottica l’HRA permette inoltre, grazie alle caratteristiche dell’apparecchiatura, di effettuare biopsie e trattamenti locali con vari tipi di energie delle eventuali lesioni rinvenute.
In sostanza, uno dei vantaggi distintivi dell’HRA è la sua capacità di individuare precocemente lesioni in fase iniziale di sviluppo. Questo è cruciale nel contesto delle patologie anali, dove una diagnosi precoce può fare la differenza nel trattamento e nel miglioramento delle prospettive di salute del paziente.
Che cos’è?
L’anoscopia ad alta risoluzione sfrutta l’uso di strumenti di ultima generazione per ottenere immagini ad altissima risoluzione della regione ano-rettale. Si distingue per la sua capacità di fornire un dettaglio visivo estremamente fine della mucosa anale e del retto inferiore, rilevando anche le più sottili alterazioni e lesioni che altrimenti potrebbero sfuggire all’osservazione diretta o ad altre tecniche diagnostiche quali ad esempio l’anoscopia tradizionale. Questo elevato livello di precisione rende l’HRA un alleato fondamentale per i proctologi impegnati nella diagnosi e nella gestione delle patologie ano-rettali. Per questi motivi l’anoscopia ad alta risoluzione rappresenta l’esame di secondo livello nello screening del cancro anale. La procedura è stata messa a punto applicando l’esperienza ginecologica nello screening delle lesioni squamose della cervice uterina, di cui l’HRA condivide il razionale e la metodologia.
Quali distretti corporei si possono studiare con l’anoscopia ad alta risoluzione?
L’esame è specifico per lo studio del canale anale e del retto inferiore.
Come si svolge l’esame?
La posizione preferibile per eseguire una anoscopia ad alta risoluzione è il decubito laterale sinistro (posizione di Sims). La procedura inizia con una attenta ispezione della regione perianale con una adeguata illuminazione, eventualmente facilitata da una dilatazione dei glutei. In questa fase, si devono cercare eventuali lesioni HPV-associate nell’epitelio perianale quali condilomi esterni, lesioni bowenoidi, esiti cicatriziali di pregressi trattamenti e/o comorbidità spesso presenti. Si procede con una delicata esplorazione digitale con gel lubrificante in soluzione con anestetici locali. In questa fase si valuta lo stato del complesso sfinteriale e del muscolo pubo-rettale, chiedendo al paziente di contrarre lo sfintere e di ponzare; si valutano le caratteristiche di integrità della parete del canale anale e del retto, avendo la possibilità di apprezzare la presenza di lesioni di consistenza e caratteristiche morfologiche patologiche.
Si procede con l’introduzione dell’anoscopio che deve avere un diametro adeguato alla completa visualizzazione a 360° del canale anale e all’esecuzione di eventuali manovre chirurgiche. L’osservazione preliminare viene preferibilmente eseguita “a secco”, ovvero senza applicazione di acido acetico. Viene utilizzato un videoproctoscopio, per esaminare con ingrandimento tutto l’epitelio dal retto distale e la regione transizionale fino alla cute del margine anale in modo sistematico. Successivamente viene applicata, su tutta la parete anale, la soluzione di acido acetico al 5% che consentirà una migliore identificazione e caratterizzazione delle eventuali lesioni, poiché induce una reazione cromatica di “sbiancamento” (whitening) nelle aree interessate da displasia HPV-indotta. Dopo l’esame con acido acetico, si può applicare la soluzione di iodio di Lugol che può aiutare a distinguere l’HSIL dall’LSIL, e far decidere al clinico se e dove effettuare la biopsia, nonché a definire i margini della lesione.
Il referto dell’esame viene rilasciato immediatamente dopo la visita specialistica.
A chi è rivolta l’Anoscopia ad Alta Risoluzione?
L’Anoscopia ad Alta Risoluzione è indicata per:
- Pazienti con lesioni potenzialmente pericolose, come i condilomi.
- Pazienti con lesioni sospette per neoplasia.
- Pazienti che rientrano nella categoria a rischio per il Papillomavirus umano, tra cui:
- Persone con infezione da HIV, che presentano una probabilità da due a sei volte superiore di contrarre una co-infezione con HPV, aumentando così il rischio di sviluppare forme cancerose del canale anale.
- Uomini omosessuali.
- Persone immunodepresse, ad esempio, coloro che hanno subito un trapianto d’organo.
- Donne con pregresso carcinoma della cervice. In base all’età e al livello di rischio, si consiglia l’Anoscopia ad Alta Risoluzione a tutte le donne HPV positive a livello cervicale, con un adeguato follow-up successivo.
- Pazienti in cui l’esame citologico anale sia risultato anormale.
L’anoscopia ad alta risoluzione ha controindicazioni?
L’anoscopia ad alta risoluzione ha poche controindicazioni legate soprattutto all’incapacità di sopportare l’introduzione dello strumento e il suo mantenimento nell’ano-retto per tutto il tempo necessario ad effettuare l’esame.
L’anoscopia ad alta risoluzione richiede preparazioni?
E’ richiesta solamente una pulizia anorettale da effettuare con piccoli clisteri evacuativi.
Vantaggi della Anoscopia ad Alta Risoluzione rispetto all’anoscopia tradizionale?
L’anoscopia ad alta risoluzione ha l’indubbio vantaggio di aver dato un elevato livello di precisione alla visita proctologica, rendendola un prezioso alleato dello specialista nella gestione delle patologie ano-rettali. Questo esame ha inoltre diminuito la necessità di procedure invasive consentendo una diagnosi rapida ed efficace.
L’ingrandimento di almeno 16 volte dell’immagine, la capacità di archiviazione e, non ultima, la possibilità di spiegare la situazione clinica al paziente mostrandola direttamente, sono grandi vantaggi che hanno migliorato l’esperienza del paziente e del proctologo.
Nel caso poi della diagnosi delle lesioni precancerose HPV-correlate e dei tumori dell’ano, l’anoscopia ad alta risoluzione è oramai riconosciuta come l’unico esame in grado di individuarli in fase precoce, facilitare la biopsia per esame istologico e quindi permettere il loro trattamento con notevole precisione.