Visita Ginecologica
Che cos’è?
La visita ginecologica è una visita medica specialistica eseguita con la finalità di valutare lo stato di salute dei genitali femminili sia esterni che interni.
A cosa serve?
La visita ginecologica periodica serve per porre diagnosi ed impostare la relativa terapia delle principali patologie ginecologiche (anomalie del ciclo mestruale, infezioni genitali, malattie dell’ovaio e dell’utero, endometriosi), gestione dell’infertilità e della poliabortività, contraccezione e prevenzione dei tumori dell’apparato genitale e della mammella.
È consigliato effettuare periodicamente visite ginecologiche di controllo, anche in assenza di indicazioni specifiche: un monitoraggio attento e periodico della salute dell’apparato genitale è infatti fondamentale per il benessere di tutte le donne nel corso delle varie fasi della vita, dall’arrivo del ciclo mestruale e dell’età fertile, passando per eventuali gravidanze, fino alla menopausa.
Come si svolge?
Il Medico, dopo un’anamnesi approfondita ed accurata volta a raccogliere i dati clinici attuali e passati della paziente e ad indagare i sintomi riferiti, esegue la visita ginecologica, esaminando i genitali esterni ed interni – anche mediante controllo ecografico se lo ritiene necessario- ed eseguendo la palpazione della ghiandola mammaria.
Quanto dura?
La visita ginecologica dura in media 20-30 minuti.
Norme di preparazione
Non è prevista alcuna preparazione, ma si raccomanda di portare tutta la eventuale documentazione medica precedente.
Pap Test
Che cos’è?
Il Pap Test, un esame rapido ed indolore che presenta un’efficacia ampiamente dimostrata nella prevenzione dei i tumori della cervice uterina.
A cosa serve?
Il test è finalizzato a rintracciare la presenza dell’HPV (Human Papilloma Virus), un virus che si trasmette prevalentemente per via sessuale e che può causare lesioni che, se non individuate precocemente, potrebbero andare incontro a degenerazione maligna.
Occorre comunque chiarire che per quanto sia vero che i tumori della cervice uterina dipendono nella quasi totalità dei casi dall’infezione da HPV, è altrettanto vero che la maggior parte delle infezioni da HPV si risolvono spontaneamente grazie alla normale attività del sistema immunitario.
Secondo l’AIRC, l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro:
- il Pap Test andrebbe eseguito ogni tre anni per tutte le donne dopo l’inizio dell’attività sessuale (o comunque a partire dai 25 anni di età);
- le donne in menopausa devono continuare a sottoporsi all’esame anche se non hanno più rapporti sessuali, almeno fino ai 65 anni di età.
- è importante ricordare che la vaccinazione contro l’infezione da HPV non esonera dall’esecuzione del Pap test (i vaccini disponibili assicurano infatti una copertura “solamente” contro i ceppi del virus più oncogeni e più diffusi);
Come si svolge?
L’esame si effettua con le stesse modalità di una visita ginecologica: lo Specialista utilizza infatti lo speculum, uno strumento che dilata leggermente l’apertura vaginale, in modo da inserire delicatamente una spatola per raccogliere piccole quantità di cellule esfoliate dalla mucosa della cervice.
Su questo campione lo Specialista effettuerà l’esame citologico, esaminando le cellule con appositi metodi di colorazione e con un approfondito esame computerizzato: per chiarire alle pazienti il significato delle sigle dei referti del Pap Test, il Gruppo Italiano Screening del Cervicocarcinoma (GISCI), ha redatto questo opuscolo informativo, scaricabile dal seguente link, che aiuta a capire meglio i risultati del test LE SIGLE DELLO SCREENING.
Quanto dura?
Si tratta di un esame indolore della durata media di circa 5 minuti
Ha controindicazioni?
Non presenta controindicazioni
Norme di preparazione
Non richiede particolari norme di preparazione, fermo restando che la paziente deve attendere almeno 3-4 giorni dall’ultimo ciclo mestruale, al fine di favorire la miglior lettura possibile del campione: il periodo più appropriato per effettuare il Pap test è quello che corrisponde alla metà del ciclo, perché il collo dell’utero risulta essere più aperto e quindi il Medico ha meno difficoltà nel prelevare le cellule.
HPV DNA Test Prenota
Che cos’è?
L’HPV DNA Test è un esame che si può eseguire durante la visita ginecologica su un prelievo di cellule della cervice uterina.
A cosa serve?
Consensualmente all’analisi delle lesioni citologiche con il Pap Test è possibile richiedere la ricerca del DNA del Papillomavirus tramite l’HPV-DNA Test: questo esame, che consente di rintracciare il materiale genetico del virus e definirne il genotipo tra gli oltre 150 ceppi virali esistenti, permette di rilevare la presenza di uno dei tipi virali ad alto rischio (HPV 16,18,31,33,35,39,45,51,52,56,58,59,66,68) ancora prima che compaiano le lesioni.
Come si svolge?
Viene eseguito utilizzando uno speculum, cioè uno strumento che viene delicatamente introdotto nella vagina per divaricarne le pareti e che permette di osservare bene dall’esterno il collo dell’utero.
Quanto dura?
L’HPV DNA test è semplice e veloce, dura pochi minuti
Ha controindicazioni?
Non ci sono controindicazioni all’esecuzione del test.
Norme di preparazione
Non richiede particolari norme di preparazione, fermo restando che la paziente deve attendere almeno 3-4 giorni dall’ultimo ciclo mestruale, al fine di favorire la miglior lettura possibile del campione: il periodo più appropriato per effettuare il test è quello che corrisponde alla metà del ciclo, perché il collo dell’utero risulta essere più aperto e quindi il Medico ha meno difficoltà nel prelevare le cellule.
Ecografia ginecologica pelvica
Che cos’è?
L’ecografia ginecologica pelvica è un esame diagnostico indolore che si esegue con una sonda transvaginale o sovra-pubica che, grazie agli ultrasuoni, permette al Medico di visualizzare i genitali interni, l’utero e le ovaie, consentendo di valutarne la morfologia e le dimensioni.
L’ecografia ginecologica pelvica sovra-pubica e quella transvaginale sono due tecniche diagnostiche complementari, ed andrebbero eseguite entrambe al fine di ottenere la miglior risoluzione possibile degli organi esaminati.
A cosa serve?
Si tratta di un esame di primo livello per la diagnosi di fibromi uterini, polipi endometriali, cisti ovariche o neoplasie, e può esser prescritto a completamento della visita ginecologica o nel caso in cui, nel corso della stessa, sia emersa un’indicazione precisa (come ad esempio perdite ematiche atipiche in menopausa o un aumento volumetrico dell’utero).
E’ consigliato periodicamente alle donne in menopausa per lo screening delle lesioni dell’endometrio, lo strato più interno della mucosa uterina.
Come si svolge?
Durante l’esame la paziente viene fatta sdraiare supina: la procedura prevede lo scorrimento della sonda ecografica sulla parte bassa dell’addome, preventivamente cosparso di un gel trasparente che ha lo scopo di favorire il passaggio degli ultrasuoni dalla sonda, mentre per una migliore valutazione degli organi genitali interni femminili si utilizzano sonde endocavitarie trans-vaginali.
Quanto dura?
L’esame dura mediamente 20 minuti.
Norme di preparazione
Per effettuare l’ecografia pelvica occorre che la vescica sia piena: per questo da due ore prima dell’esame è importante non urinare e da un’ora prima bere in quantità abbondanti.
Monitoraggio ecografico dello sviluppo follicolare
Che cos’è?
Il monitoraggio dello sviluppo follicolare si esegue tramite una serie di valutazioni ecografiche delle ovaie, generalmente per via transvaginale, eseguite in diversi giorni del ciclo ovulatorio della paziente, sia in condizioni basali che dopo stimolazione dell’ovulazione.
A cosa serve?
Può essere eseguito per monitorare il buon andamento del fenomeno ovulatorio, ad esempio in tutte quelle pazienti che lamentano disturbi del ciclo mestruale. Consentendo di monitorare lo stadio di sviluppo ed il numero esatto di follicoli che vanno incontro a processi maturativi, il monitoraggio follicolare è uno strumento fondamentale per l’assistenza al concepimento, sia esso in vivo o in vitro.