Le emorroidi sono la più diffusa causa di sofferenza della regione anorettale. Il sintomo più frequente è il sanguinamento associato alle defecazioni, in genere senza dolore, a cui si possono associare prurito e/o bruciore anale.
Cosa sono le emorroidi?
Le emorroidi sono dei cuscinetti vascolari fisiologici, prevalentemente a sangue venoso, che normalmente servono per:
1. “accompagnare” le feci all’esterno riducendo il trauma anale
2. completare il complesso sistema della continenza fecale.
Qual è la differenza tra emorroidi interne ed esterne?
Dal punto di vista anatomico si distinguono un plesso emorroidario interno ed esterno. Le emorroidi interne sono più frequenti e determinano il classico quadro di malattia emorroidaria, mentre quelle esterne si manifestano come una trombosi emorroidaria.
Quali fattori causano l’insorgenza delle emorroidi?
Per l’aumentare dell’età, le eccessive spinte per evacuare le feci, la lunga permanenza sulla tazza del bagno, le feci molto dure o irritanti quali quelle diarroiche, la gravidanza e il parto, i fattori ereditari. Queste cause hanno in comune un fattore fondamentale, il prolasso rettale nelle sue varie forme, che spesso si associa alla patologia emorroidaria.
Le emorroidi si possono prevenire?
Si, mantenendo le feci morbide nell’ambito di una defecazione regolare, evitando il sovrappeso, riducendo la posizione seduta per numerose ore e, per le donne, mantenendo il pavimento pelvico tonico con esercizi di riabilitazione, specie dopo il parto e in età menopausale.
Quali esami diagnostici è bene effettuare?
Sicuramente una colonscopia per escludere una patologia retto-colica infiammatoria, diverticolare o neoplastica. A seguire, in caso di stipsi rettale, una manometria anorettale e una eventuale RX defecografia per evidenziare una dissinergia sfinteriale, un prolasso, un rettocele o una invaginazione retto-anale. Nelle donne, specie dopo numerosi parti spontanei o in menopausa, è utile una RMN-defecografia a causa della frequenza delle patologie dei tre compartimenti pelvici che spesso si associano.
Come si curano le emorroidi interne?
In fase iniziale vengono prescritti flavonoidi per os e pomate a base di cortisonici ed anestetici, a cui vanno sempre associate fibre o lassativi per favorire una buona defecazione. Va inoltre consigliata una dieta ricca di fibre con un buon apporto idrico e priva di spezie piccanti, cioccolata, alcolici ed eccesso di caffè.
Come si curano le emorroidi esterne?
In generale si curano come quelle interne. In caso di trombosi, si associa per os e in pomata il mesoglicano sodico per le sue proprietà antitrombotiche.
Quando si ricorre all’intervento?
Circa nel 20% dei casi quando le ripetute terapie mediche non risultano più efficaci oppure quando il prolasso emorroidario è ormai esterno e sanguinante (3° e 4° grado)
L’intervento è doloroso?
Esistono ormai tecniche mini-invasive di tipo ambulatoriale, come la legatura elastica, e, più impegnative, come la THD o la prolassectomia meccanica, che garantiscono il risultato chirurgico riducendo il livello di dolore ed una più veloce ripresa delle attività quotidiane.
DOTT. MASSIMO CAPOROSSI
Medico Chirurgo
Specialista in Chirurgia Generale e Colonproctologia
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