LA CEFALEA CRONICA: UN DISTURBO DA NON TRASCURARE


DOTT. EUGENIO CALANDRIELLO

Medico Chirurgo 

Specialista in Neurologia


Il dott. Eugenio Calandriello ci parla di una delle patologie più frequenti del sistema nervoso, troppo spesso trascurata


Che cos’è la cefalea?
La cefalea è il termine medico utilizzato per definire il comune mal di testa, uno dei disturbi più frequenti nella popolazione (sia adulta che pediatrica), spesso sottovalutato dagli stessi pazienti: nonostante in Italia ne soffrano circa 10 milioni di persone, la cefalea continua ad essere sottostimata, rimanendo spesso non diagnosticata e quindi non trattata.


Quali sono le cause?
Le cause dell’emicrania sono sconosciute: sappiamo che è presente una predisposizione genetica, e un ruolo importante può essere svolto dall’attività ormonale (è tipica l’insorgenza in età puberale), dallo stress, dall’uso di farmaci (ad esempio vasodilatatori o anticoncezionali) e dall’abuso di caffeina (sono le piccole dosi ad alleviare i sintomi dell’attacco emicranico).


Come si presenta?
La cefalea può comparire in diverse forme.
La cefalea tensiva, che si presenta con il tipico dolore diffuso (“cerchio alla testa”), è la forma più comune e relativamente meno dolorosa di cefalea ed è quasi sempre associata a tensione muscolare e a periodi di intenso stress.
L’emicrania si manifesta nel 10-15% della popolazione ed interessa più frequentemente il sesso femminile: esordisce con dolore lateralizzato ad una metà del cranio, pulsante e associato a nausea o vomito (a volte l’attacco può essere preceduto da distorsioni del campo visivo, la cosiddetta “aura”).
Quando la persona soffre di 2- 3 crisi al mese, l’emicrania va considerata una vera e propria patologia perché crea disabilità, riducendo la qualità della vita del paziente.
La cefalea a grappolo compare soprattutto nell’età adulta, generalmente nel sesso maschile, ed è caratterizzata da crisi frequenti di dolore molto forte dentro ed intorno all’occhio, con congestione nasale e abbondante lacrimazione.
È importante specificare che esistono anche le cefalee secondarie, cioè i mal di testa derivati dalla presenza di altre patologie o di condizioni cliniche particolari.


Come si diagnostica?
La diagnosi delle cefalee è puramente clinica, ed è indispensabile operare una diagnosi precisa del tipo di cefalea di cui soffre il paziente per poter instaurare la terapia più efficace.
Il paziente viene sottoposto ad una visita medica specialistica con esame obiettivo neurologico, ma è la raccolta attenta e approfondita dell’anamnesi che consente di ricostruire le caratteristiche specifiche del disturbo.
Nel caso si sospetti una cefalea secondaria alla presenza di un’altra patologia è opportuno proseguire l’iter diagnostico con esami strumentali quali la TC encefalo, la RM encefalo e l’Angio-RM encefalo.


Qual è la terapia delle cefalee?
Il trattamento è specifico per ogni tipo di cefalea, per cui è fondamentale riconoscere il tipo di disturbo. Per la terapia della cefalea tensiva, può essere sufficiente un semplice farmaco analgesico (come la Tachipirina), ma nelle forme più ricorrenti può essere necessario ricorrere a farmaci miorilassanti e antinfiammatori.
Per l’emicrania esiste una terapia da assumere durante il corso degli attacchi (Triptani e antinfiammatori non steroidei) e, nelle forme croniche, una terapia preventiva (dai più comuni Beta bloccanti e Calcio antagonisti, fino agli Anticorpi monoclonali e alla tossina botulinica).
La cefalea a grappolo, infine, non è sensibile ai comuni antinfiammatori ma reagisce bene ai triptani, e anche in questo caso nelle forme croniche è indicata una profilassi (per lo più a base di Calcio antagonisti e Cortisone).


DOTT. EUGENIO CALANDRIELLO
Medico Chirurgo
Specialista in Neurologia